Credo che una delle cose più difficili,
per chi non ha abbastanza esperienza, sia scegliere il giusto bicchiere
in ogni occasione. Creo appositamente questa piccola guida sulla base
di quanto ho imparato lavorando come barista, per far si che nessuna di
noi abbia da sfigurare quando si trova a servire un cocktail, del vino o
una bevanda qualsiasi.Preciso
che non esiste nessuna regola chiara e scritta, ma più che altro un
insieme di usi e di ricercatezze estetiche che potrebbero sfuggire ad un
occhio non allenato. Ovviamente, se trovate qualcosa che non vi torna,
non esitate a correggermi! Non sono un Dio in terra, e neanche aspiro ad
esserlo!!!! :)

Come
prima cosa, il vino. Sui bicchieri da vino esistono una infinità di
testi e trattati, ma io mi limito a darvi le dritte di base per evitare
errori madornali. Dubito che qualcuno di noi possa trovarsi a servire un
sommelier, o debba tramite questa "guida" diventarlo, quindi semplifico
molto.
Il vino bianco tende a meritare un bicchiere più
allungato rispetto a quello rosso, con una pancia bassa che via via si
restringe. Pare che questa forma particolare favorisca il contatto del
vino con la punta della lingua, che ne valuta l'acidità.
Il vino
rosso, invece, è di norma servito in calici rotondeggianti. Questi
possono essere anche molto grandi ed importanti, perfetti per permettere
al vino di ossigenarsi al meglio. Francamente adoro questi bicchieri in
quanto sono particolarmente scenici, fanno insomma un figurone a
tavola!!!

Per
gli spumanti, come è noto va utilizzato il flûte. Come dice il nome
stesso (è il termine francese per flauto), ha una forma molto allungata e
particolarmente elegante. Mi raccomando, evitate scrupolosamente di
servirvene per un vino non adeguato, è uno degli errori più banali e di
cattivo gusto che possiate fare! Viceversa, non versate uno spumante in
altri vini. Rivinereste, anche visivamente, il tutto.

Passiamo
poi ai bicchieri da liquore. I liquori aromatici e raffinati come le
grappe o lo sherry si servono in bicchieri dallo stelo molto alto, e
sagomati in modo da avere una particolare rotondità che si chiude circa a
metà per poi riaprirsi. Come vedete in foto, insomma. Anche qui le
distinzioni per gli intenditori non mancano. Vi sono infatti bicchieri
da grappa tendenzialmente più dritti, da sherry e distillati un po' più
morbidi e poi con una pancia ben evidente per altri liquori aromatici.
Quello che vedete in foto a sinistra è un po' un punto di incontro tra
le varie forme, perchè mi capiate senza dover diventare matti.

Ovviamente
si sottraggono a questi bicchieri le grappette aromatizzate di bassa
qualità che sono vendute nei bar soprattutto ai più giovani. Sono in
questo caso utilizzati i bicchierini bassi e semplici che,
all'occasione, contengono anche vodka. Mi sembrano bicchierini
particolarmente simpatici ed al contempo eleganti che a casa mia non
mancano. Sono infatti spesso decorati in vario modo, e donano un tocco
di colore tanto alle vetrinette in cui sono esposti quanto alle tavole
dove vengono serviti.

Il
bicchiere che più di tutti detestavo a lavoro è quello da cognac.
Sottilissimo, difficile da maneggiare, ne avrò rotti una caterba!
Tuttavia la sua soddisfazione la da, quando permette di roteare il
liquore tenendolo tra il medio e l'anulare con il palmo della mano verso
l'alto. Ad ogni modo, come vedete, è basso e panciuto. Mi raccomando,
si usa solo per il cognac.

Altro
bicchiere da liquore ma che ci permette di introdurre quelli da
cocktail è il bicchiere da martini. Alto ed elegante, salvo poi aprirsi
seccamente, è uno dei bicchieri più reinterpretati ed arricchito di
forme sinuose e particolarmente sceniche. Usatelo senza paura per tutto
cio' che è di norma bevuto in dosi modeste, sapendo magari aggiungere
qualche decoro sul bordo per ingentilirlo. Vedrete che ammirazione i
vostri ospiti!!!!

Passiamo
poi al margarita, cocktail che impone un bordino di sale sul bicchiere.
E proprio per lui il bicchiere assume questa forma molto molto tipica.
Non osate servirvene per altro, non lo merita proprio questo piccolo
capolavoro! Per quanto riguarda il bordino, ricordatevi che si forma
bagnando il bicchiere con del succo di limone e poi passandolo nel sale.
Ovviamente evitate poi che resti in un luogo umido, così come evitate
di creare il decoro con dell'acqua.

Salvo
questo i cocktail non richiedono bicchieri particolari. Due sono però
le accortezze principale. I cocktail con tanto ghiaccio vanno serviti in
un old fashion, un bicchiere senza stelo dalle forme piuttosto precise e
poso elaborate. Nel suo che, è innegabilmente elegante. Ovviamente è
poco capiente, cercatene una versione più grande o con un'apertura
leggermente più a V per maggiori quantità.

Un
esempio del caso è il bicchiere che vedete a sinistra con un mojito,
come viene tipicamente servito nei bar e nelle discoteche. Questo
bicchiere si trova solitamente trasparente e senza troppi decori,
proprio per l'uso che ne viene normalmente fatto nei locali pubblici.
Potete però renderlo più interessante sfuttando il vostro bon gusto con
decori alla frutta (tagliata per farla stare sul bordo o infilzata in
uno spiedino appoggiato sulla sommità del bicchiere) o richiamando gli
ingredienti della bevanda come nel caso della menta per il mojito.
Ovviamente è molto adatto per i cocktail che hanno ghiaccio intero
(sostinuendo quindi l'old fashion quando questo è troppo poco capiente),
sia quando si impone il ghiaccio tritato.
Infine, i bicchieri da birra.

La birra bianca richiede un bicchiere alto e stretto più del primo da
sinistra che vedete nella foto. Il primo ed il terzo bicchiere sono
quelli perfetti per le birre chiare, l'ultimo è quello tipicamente
tedesco e molto tipico. Per le birre scure è perfetto il secondo
bicchiere da sinistra, mentre il penultimo è riservato alla Guinness
irlandese. Cio' che accomuna tutti questi bicchieri è la necessità di
essere raffreddati con acqua prima dell'uso. Questo perchè si forma meno
schiuma versando la birra, salvo che non si preferisca una birra a
caduta. In questo caso il bicchiere si tiene appoggiato al piano e la
birra è versata dall'alto, attendendo che la schiuma si riduca da sola,
mentre di norma il bicchiere si inclina vicino alla spina o alla
bottiglia per servire più velocemente.
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