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18 gennaio 2013

I benefici del tè



I benefici del tè
Con inverno che porta temperature più fresche, si rispolvera volentieri l'abitudine del tè caldo, a colazione e a merenda o, per i più chic, come accompagnamento dei pasti principali. Senza addentrarci nei pur affascinanti rituali che circondano la tradizione della bevanda più antica e consumata al mondo, possiamo concentrarci sulle proprietà dei diversi tipi di tè, per comprenderne i molteplici benefici.
Il tè nasce dalla messa in infusione di foglie e/o germogli di Camellia sinensis, pianta legnosa originaria di Cina, Giappone, India e Sri Lanka. A seconda della lavorazione cui vengono sottoposte le diverse parti, si ottiene il tè nero, il tè verde, il tè bianco, il tè giallo, il tè oolong e il tè Pu'er. Tanto per sfatare un mito, tutte contengono caffeina, teina, catechina e fluoruro ma le concentrazioni cambiano anche a seconda della fermentazione o meno delle I foglie.
Centrale, comunque, è la presenza dei polifenoli, che determina numerose proprietà curative e preventive, in primis per apparato cardio-circolatorio, fegato e sistema immunitario. Sono inoltre sempre più numerosi gli studi secondo cui questa bevanda avrebbe capacità di contrasto alle patologie oncologiche. Sperando di non dover mai scomodare effetti così importanti, possiamo poi ricordare il suo aiuto nell'abbassare la pressione sanguigna, vista la sua più ampia azione sulla regolazione della pressione corporea. Poi ci sono i tannini che, riducendo le infiammazioni del tratto gastrointestinale, mettono in campo un'importante proprietà digestiva e anti-colesterolo.
Dunque, una sferzata di benessere per tutto il corpo e un piacevole momento per il nostro gusto, che possiamo accontentare facendogliene provare letteralmente di tutti i colori, a seconda del periodo o del momento della giornata. La distinzione parte dalla differente lavorazione delle foglie e prevede principalmente tè "fermentati", le cui foglie vengono lasciate ossidare e diventare di colore bruno, e tè "non fermentati", le cui foglie vengono trattate con il calore proprio per impedirne l'ossidazione. Esistono poi i tè "parzialmente fermentati" o "semifermentati", a metà tra le due lavorazioni. I nomi in italiano corrispondono alla traduzione letterale dal cinese per i tè non fermentati (verde, giallo e bianco), mentre mescolano un po' le carte rispetto a quelli fermentati.

Verde
Poiché le foglie non vengono lasciate fermentare, l'infuso che se ne ricava è più chiaro e delicato, anche nella colorazione, che tende più al verde appunto che al brunito. A seconda della piegatura delle foglie prima della loro essiccazione definitiva, si ottengono poi il Gunpowder, piccole palline simili alla polvere pirica, oppure il Lu'an Guapian e il Lung Ching, simili ai semi del melone.

Giallo
Considerato il tè più ricercato per i cinesi, difficilmente si trova in Occidente e sempre a prezzi molto elevati, anche tre euro al grammo. La sua produzione, a partire dal tè verde, è d'altronde molto limitata ed è da sempre considerato preziosissimo, tanto che durante le varie dinastie si utilizzava per pagare i tributi all'imperatore.

Bianco
Detto anche "aghi d'argento", anche questo tè è preziosissimo. In determinati giorni dell'anno viene compita la raccolta dei germogli prima che si schiudano in foglie e li si lascia appassire e essiccare, senza sottoporli a calore diretto.
Le foglioline diventano così color argento e danno un infuso molto chiaro e delicato.

Oolong (in cinese tè verdeazzurro o tè blu)Questi tè subiscono un parziale processo di ossidazione, quindi hanno un colore e un sapore più intensi rispetto al tè verde.
Naturalmente, a seconda di quanto dura la semi-fermentazione, si ottengono diversi tipi di "drago nero", dai più lievi Pouchong e Jade fino aglii Hong Pao, Mi Lan Xian, Se Chung e Bai Hao.

Nero (in cinese tè rosso)Prodotto principalmente in India e in Africa, è il tè più diffuso in occidente e il più ricco di teina, così che sostituisce spesso il caffè (attenzione dunque a non eccedere). Le fasi della lavorazione che determinano le caratteristiche più importanti di questi tè sono: l'arrotolamento delle foglie, che consente loro di sprigionare gli olii essenziali e fissare l'aroma; l'ossigenazione delle foglie poi srotolate, che produce la fermentazione e la colorazione delle foglie da verdi a rosse.

Pu'erh (in cinese tè nero)Se fosse un vino, questo tè postfermentato sarebbe il barolo, votato all'invecchiamento. Da millenni viene pressato in panetti che consentono una conservazione più duratura e un trasporto più agevole: possono essere a nido, a mattonelle, a palline o a tazza. 
Il più famoso tra i tè pressati è certamente il Pu'erh, che dà appunto il nome alla categoria, cui i cinesi attribuiscono molte proprietà: digestive, anti-diarroiche, anti-colesterolo).

http://angrat.com/life/salute-e-bellezza/244-i-benefici-del-te 

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